articolo Cucina Alimentazione
Il caffè, tra leggenda e realtà freccemercoledì 25 settembre 2013

Si narrano numerose leggende sull'origine del caffè. Tra le più note, quella di un pastore etiope di nome Kaldi. Un giorno, le sue capre, mentre erano al pascolo, mangiarono delle bacche e le foglie di una certa pianta. Fin qui nulla di strano se non che, la notte, le capre, restarono sveglie e agitate, vagabondando con energia e vitalità per la campagna. Il pastore, osservando le capre,notò che apprezzavano alimentarsi di quella strana pianta e, raccolti alcuni semi, li mise sul fuoco, li macinò e ne fece un infuso, ottenendo il caffè.

Un'altra leggenda rimanderebbe le origini del caffè agli altipiani dell'Abissinia, altre nello Yemen. Tuttavia, dalle narrazioni di parecchi viaggiatori, si evince che, l'uso del caffè, fosse assai diffuso in tutto l'Oriente islamico alla fine del XVI secolo. Venezia, grazie ai suoi rapporti commerciali con il Vicino Oriente, favorì la diffusione del caffè in Italia e, proprio a Venezia, sembrerebbe sia stata aperta la prima "Bottega del caffè" tra il 1640 e il 1650.

In Europa i caffè erano locali d'incontro per lo scambio di idee tra letterati, filosofi, politici; in Inghilterra nacquero, intorno al 1650, i famosi caffeehouse, nel 1670, si inaugurò il primo caffè a Berlino, nel 1684 a Vienna e nel 1686 a Parigi, nel 1689 a Boston e nel 1696 a New York. Nel Settecento ogni città d'Europa aveva almeno un caffè e la sua coltivazione si diffuse, ad ampio raggio, nelle colonie inglesi e in quelle olandesi.

Gli interessi di chi possedeva queste piante dai frutti preziosi e di chi voleva, invece, ricavarne profitto dalla loro vendita, favorì una rapida diffusione in tutto il mondo, dai luoghi di origine a quelli di coltivazione come Giava, Caraibi, Martinica, tutto il Centro America, al Brasile e alle grandi città d'Europa. Come gustarlo:
  • utilizzare sempre caffè di buona qualità e una vota aperta la confezione, conservarla in una lattina per non disperderne aroma e gusto;
  • usare acqua leggera, poiché, se troppo calcarea, ne rovinerebbe il gusto e, inoltre, deve essere fresca, in modo che si scaldi gradualmente sulla fiamma in un'amalgama con il caffè;
  • la dose ideale è un cucchiaino da tavola per persona, non pressate il caffè;
  • seguire la fase di infusione, lasciando il coperchio sollevato, poiché condensa e il calore, cadendo all'interno della moka, potrebbero alterare il gusto;
  • togliere la caffettiera dal fuoco qualche momento prima che termini l'erogazione, il caffè non deve bollire, perché il gusto diventerebbe sgradevole; bere il caffè appena erogato, caldo, è il momento ideale per assaporarne al meglio gusto ed aroma e quello non consumato, va conservato in contenitori di ceramica o vetro, non di metallo e riscaldato su piastra elettrica o a bagnomaria, non su fiamma;
  • la caffettiera deve essere pulita con cura dopo ogni utilizzo, senza sapone o detersivi, ma con l'ausilio di uno spazzolino ed acqua bollente per filtro e punti nascosti.

©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Elisabetta  Mancini - vedi tutti gli articoli di Elisabetta  Mancini



Se ti è piaciuto l'articolo Diventa fan Clicca su
 
Condividilo su:



 



Deschampsia

Deschampsia, genere di 60 specie di piante erbacee, perenni, diffuse nelle zone tropicali, temperate e fredde. Le specie rustiche producono infiorescenze molto ornamentali, adatte per la preparazione di mazzi di fiori secchi.
Si ........

Ramonda

Ramonda, genere di 4 specie di piante sempreverdi, rustiche, con foglie ornamentali, formanti rosette e fiori appiattiti. Sono piante particolarmente adatte per le zone fresche del giardino roccioso.
Si piantano in marzo ........

Coix

Coix, genere di 5 specie di piante annuali, semirustiche, a foglie larghe. Sono coltivate in particolar modo per i loro frutti grigi, a forma di perla. Queste graminacee non sono adatte per essere essiccate. Si possono utilizzare ........

Edraianthus

Edraianthus, genere di 10 specie di piante erbacee, perenni, appartenenti alla famiglia delle Campanulaceae.  Sono tutte piante poco longeve, rustiche, adatte per il giardino roccioso, che producono fiori campanulati, ........

Angelica

Angelica, pianta erbacea perenne, rustica, appartenente alla famiglia delle Ombrellifere, spontanea in Europa e in Asia. L’Angelica si pianta in marzo-aprile in terreni ricchi di sostanza organica, umidi, e in posizione ........

 

 

Ricetta del giorno
Insalata di patate e fagiolini
Tagliare le patate e pezzi, senza sbucciarle e farle cuocere a vapore, così come anche i fagiolini.
Nel frattempo preparare una salsina per condire ....
sono presenti 550 piante
sono presenti 235 articoli

tutte le piante
annuali bulbose felci orchidee perenni il mondo delle rose il mondo delle primule
succulente
a foglia caduca sempreverdi
sempreverdi e decidue
a foglia caduca sempreverdi
da fiore
acquatiche
appartamento Serra
tecnica
frutteto orto
attrezzi
Verande Piscine Illuminazione giardino Cancelli e recinzioni Arredamento giardino
elenco completo articoli profilo di una pianta

lavori del mese
lotta ai parassiti
tutto piscine



Macleaya
Macleaya, genere di 2 sepcie di piante erbacee, perenni, rustiche. Possono essere utilizzate nelle bordure e nelle aiuole di grandi dimensioni. Producono fiori piccoli, riuniti in grandi pannoche piumose. Si tratta ........

Arnebia

Arnebia, genere di 25 specie di piante erbacee perenni, annuali, rustiche o delicate, appartenenti alla famiglia delle Boraginaceae. Solitamente viene coltivata in giardino una sola specie, perenne, rustica, adatta al primo ........

Callicarpa
Callicarpa: genere di 140 soecie di arbusti e piccoli alberi a foglie decidue. La maggior parte delle specie sono tropicali, ma quelle descritte sono rustiche e possono essere coltivate all'aperto in quasi tutta Italia, ........

Anagallis (Anagallide)
Anagallis (Anagallide): genere di 31 specie di piante perenni e annuali, rustiche e semirustiche. Le specie descritte sono adatte per le bordure, il giardino rocioso e la serra alpina. Danno buoni risultati anche  ........

Ananas

Ananas, genere di 5 specie di piante sempreverdi di origine tropicale, appartenenti alla famiglia delle Bromeliacee. Sono terrestri, con foglie nastriformi, rigide, dai margini spinosi, e una di queste specie è il ben noto ........

Ricetta del giorno
Bavarese ai frutti di bosco
In un pentolino versate il latte, aggiungete l'agar agar e fate bollire. Lasciate, poi, sul fuoco per un paio di minuti, tenendo la fiamma bassa e mescolando ....


 articolo Cucina Alimentazione
Il caffè, tra leggenda e realtà freccemercoledì 25 settembre 2013

Si narrano numerose leggende sull'origine del caffè. Tra le più note, quella di un pastore etiope di nome Kaldi. Un giorno, le sue capre, mentre erano al pascolo, mangiarono delle bacche e le foglie di una certa pianta. Fin qui nulla di strano se non che, la notte, le capre, restarono sveglie e agitate, vagabondando con energia e vitalità per la campagna. Il pastore, osservando le capre,notò che apprezzavano alimentarsi di quella strana pianta e, raccolti alcuni semi, li mise sul fuoco, li macinò e ne fece un infuso, ottenendo il caffè.

Un'altra leggenda rimanderebbe le origini del caffè agli altipiani dell'Abissinia, altre nello Yemen. Tuttavia, dalle narrazioni di parecchi viaggiatori, si evince che, l'uso del caffè, fosse assai diffuso in tutto l'Oriente islamico alla fine del XVI secolo. Venezia, grazie ai suoi rapporti commerciali con il Vicino Oriente, favorì la diffusione del caffè in Italia e, proprio a Venezia, sembrerebbe sia stata aperta la prima "Bottega del caffè" tra il 1640 e il 1650.

In Europa i caffè erano locali d'incontro per lo scambio di idee tra letterati, filosofi, politici; in Inghilterra nacquero, intorno al 1650, i famosi caffeehouse, nel 1670, si inaugurò il primo caffè a Berlino, nel 1684 a Vienna e nel 1686 a Parigi, nel 1689 a Boston e nel 1696 a New York. Nel Settecento ogni città d'Europa aveva almeno un caffè e la sua coltivazione si diffuse, ad ampio raggio, nelle colonie inglesi e in quelle olandesi.

Gli interessi di chi possedeva queste piante dai frutti preziosi e di chi voleva, invece, ricavarne profitto dalla loro vendita, favorì una rapida diffusione in tutto il mondo, dai luoghi di origine a quelli di coltivazione come Giava, Caraibi, Martinica, tutto il Centro America, al Brasile e alle grandi città d'Europa. Come gustarlo:
  • utilizzare sempre caffè di buona qualità e una vota aperta la confezione, conservarla in una lattina per non disperderne aroma e gusto;
  • usare acqua leggera, poiché, se troppo calcarea, ne rovinerebbe il gusto e, inoltre, deve essere fresca, in modo che si scaldi gradualmente sulla fiamma in un'amalgama con il caffè;
  • la dose ideale è un cucchiaino da tavola per persona, non pressate il caffè;
  • seguire la fase di infusione, lasciando il coperchio sollevato, poiché condensa e il calore, cadendo all'interno della moka, potrebbero alterare il gusto;
  • togliere la caffettiera dal fuoco qualche momento prima che termini l'erogazione, il caffè non deve bollire, perché il gusto diventerebbe sgradevole; bere il caffè appena erogato, caldo, è il momento ideale per assaporarne al meglio gusto ed aroma e quello non consumato, va conservato in contenitori di ceramica o vetro, non di metallo e riscaldato su piastra elettrica o a bagnomaria, non su fiamma;
  • la caffettiera deve essere pulita con cura dopo ogni utilizzo, senza sapone o detersivi, ma con l'ausilio di uno spazzolino ed acqua bollente per filtro e punti nascosti.

©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Elisabetta  Mancini - vedi tutti gli articoli di Elisabetta  Mancini



Se ti è piaciuto l'articolo Diventa fan Clicca su
 
Condividilo su: